mercoledì 19 novembre 2014

La favola del Neoliberismo

Uno nuovo spettro sia aggira per il mondo, uscito dalla decennale battaglia contro il comunismo il neoliberismo sembra avere preso il posto del suo antagonista come nemico dei popoli e causa di tutti i mali odierni. Ultimamente, se notate, qualsiasi problema vienie ricondotto alle politiche neoliberiste, in particolare qui in Europa e nella mia cara Italia, ma è una versione dei fatti realmente coerente?  Inanzitutto bisogna capire cosa si intende per neoliberismo, da un punto di vista economico si tratta di una teoria che crede che, date certe precondizioni,  le forze del mercato lasciate libere di agire indisturbate sono il sistema migliore per l'allocazione delle risorse, in una versione più popolare possiamo dire viva il mercato, abbasso lo stato, anche se lo stato, sopratutto in alunce correnti, esiste anche per i neoliberisti e deve essere forte.
Ora spesso si riconduca le cause della corrente crisi economca proprio a politiche neoliberiste, la bassa crescita in Europa, lo smantellamento degli stati sociali, la crisi dei debiti sovrani e il quasi fallimento di alcuni stati come l'Italia o la Grecia,
Se fossero state attuate delle politiche neoliberiste io mi aspetterei di vedere effettivamente una riduzione del peso dello stato nell'economia e un maggior apporto del settore privato, ma non è quello che avvenuto.
LA maggior parte degli stati hanno reagito alla crisi dei subprime espandendo la spesa dello stato ed in alcuni casi, come gli usa, espandedo la massa monetaria, questo ha portato un ovvio aumento del peso dello stato nell'economia e questo è piuttosto normale visto che hanno adottato delle classiche ricette neoKeynesiane, quello che è meno ovvio è come anche nei paesi che vengo indicati come quelli in cui sono state attuate politiche liberiste come la Grecia o L'Italia il peso dello stato sia comunque aumentato, in Grecia ormai il settore governativo ha raggiunto il 60% del PIL! In pratica le cosidetta politiche neoliberiste hannno distrutto il settore privato trasformano l'economia del paese in quasi pianificata. Onestamente io faccio molta fatica a definire queste politiche liberiste!
Il fatto è che nessun paese al mondo è liberista o neoliberista, i paesi occidentali moderni sono degli stati capitalistici in cui esiste la presenza di un settore governativo molto importante, sopratutto in europa, dei conglomerati privati  che agiscono nel mercato come come monopolisti concorrenziali e imprese e cittadini con un peso singolo molto inferiore organizzati in associazioni e gruppi di pressione, tutti questi soggetti influiscono nel processo decisionale cercando di drenare risorse verso la propria parte. Non so se esista già un nome per questo sistema economico, sicuramento non è il neoliberismo e dubito anche fortemente che sia un sistema più adeguato ed equo di distribuzione delle risorse.

Esiste invece un altro spettro che si aggira per il mondo ma di questo scriverò domani cause for today my debt to the flatmate is paid and until tomorrow she is not to bother me anymore
30 days to go

lunedì 27 gennaio 2014

Diario economico del 27 gennaio 2014


Il sole24ore oggi ci informa che l'Italia è il paese che ha maggiormente incrementato l'export verso il Giappone contribuendo al peggior disavanzo commerciale di questo paese.

Ma come? Ma non aveva svalutato? Non doveva esportare a manetta? e invece dopo nemmeno due anni di abeconomy la bilancia commerciale è a puttane...

Piccola lezione di economia



i risultati economici sono la summa di diverse forze che agiscono contemporaneamente e ogni azione ha diversi effetti nell'economia, un gran casino insomma. Vediamo cosa è successo dunque.

Mr Abe ha aumentato il deficit dello stato per stimolare la domanda interna e finanziandolo usando la banca centrale con il tentativo di raddoppiare la base monetaria e stimolare l'inflazione,

Cosa è successo quindi per quanto riguarda il commercio estero?

L'aumento della base monetaria ha portato alla svalutazione dello yen
La svalutazione rende le importazioni più costose e le esportazioni meno costose, la bilancia commerciale dovrebbe migliorare


L'aumento della domanda interna però stimola le importazioni che divengono anche più costose data la svalutazione

Quindi abbiamo due effetti contrapposti e ora sta prevalendo evidentemente il secondo.

Ora, c'è qualcuno che va sostenendo che un paese con sovranità monetaria non fa default e si può indebitare quanto vuole, certo ma ragioniamo un attimo, come mi finanzio questo disavanzo commerciale?  In molti modi

Non sto pagando i miei fornitori e noi siamo tonti che scambiamo beni materiali con carta straccia che non vale nulla
Stanno riducendo i loro risparmi 


Si stanno indebitando con l'estero, e questo è un debito che dovranno ripagare un giorno 
un mix delle due

Il punto ovvio è per quanto possono indebitarsi con l'estero e/o attingere ai propri risparmi prima di dover operare una dolorosa correzzione? E comunque al solito non esistono pasti gratis.

Fiat sposta la sede fiscale in Gran Bretagna

Non che sia una novità ormai moltissime aziende anche medio piccole hanno sede in un altro paese per pagare meno tasse. La Gran Bretagna qualche mese fa ha abbassato la propria corporate tax deliberatamente proprio per riuscire ad attirare più imprese dal continente, la logica è: faccio pagare meno ma a più aziende. E' un gioco al massacro, se tutti gli stati europei fanno così (e ci sono già almeno irlanda, belgio lussemburgo svizzera) quello che accadrà sarà che alle fine le entrate fiscali di tutti i paesi crolleranno, equilibrio competitivo. L'Europa deve interrogarsi se non sia il caso di introdurre una politica fiscale unica, non dico come quella italiana, ma nemmeno come quella inglese, chi non ci sta va benissimo ma le aziende con sede in altri paesi non venderanno in Europa, che vadano a vedere i loro prodotti in Africa se vogliono.

Le monete di diversi paesi emergenti si stanno pericolosamente svalutando

Non solo Argentina molti paesi emergenti stanno subendo svalutazioni alla propria moneta dovute alle politiche macro statunitensi, questo dovrebbe farci riflettere quanto sono effettivamente flessibili i cambi flessibili e guardare con sospetto a coloro che dicono che la svalutazione dipende solo dai differenziali di inflazione... Certo va bene se si confronta con un paese come la Germania che non tocca troppo le leve fiscali e monetarie e ha una politica macro stabile, ma se uno stato come gli usa ti costringe a svalutare che fai lo minacci e gli dichiari guerra o ti cucchi la svalutazione anche se non è il livello di equilibrio?
Elettrolux taglia gli stipendi ai dipendenti per essere più competitiva



Poco da fare ci sono settori che sono semplicemente maturi e il valore aggiunto è molto basso o si riducono i lavoratori o si riducono i salari, lo stato semplicemente dovrebbe accompagnare la transazione dei lavoratori dai settori maturi ai nuovi settori.
Ma c'è altro ho sempre più l'impressione che stiamo subendo diverse crisi da sovraproduzione in alcuni settori e che gli stati intervengano in soli due modi o creando una domanda fittizzia per assorbirne la produzione o si sussidiano le imprese, entrambe le politiche sono volte al mantenimento dei posti di lavoro esistenti in settori ormai maturi.
Guardiamoci un attimo attorno e guardiamo gli oggetti presenti nelle nostre case, cos'è cambiato rispetto a vent'anni fa? A parte che siamo sempre raggiungibili alla fin fine abbiamo auto più grandi, televisori più grandi, cellulari più grandi e case più piccole... Voglio lasciare alcune riflessioni ad un post dedicato ma credo che abbiamo perso la capacità di immaginarci, o almeno di interrogarci su un futuro diverso come società rispetto alla società consumistica, sopratutto è sparito dal dibattito politico.
La politica fiscale ha il dovere e il potere di guidare certi cambiamenti, produrre frigoriferi è diventato obsoleto rendiamoli più costosi, aumentiamo l'iva al 30% o aumentiamo il costo per il loro smaltimento o il costo dell'energia per i consumi privati, non sto scherzando quardate cos'è successo con la benzina l'Europa rispetto agli USA ha sempre avuto per via della tassazione dei costi più alti questo ha portato le case automobilistiche sotto spinta della domanda a proporre veicoli sempre più efficienti portando il livello tecnologico di un decennio avanti agli USA, questo ha permesso per esempio a Fiat di comprare crysler.
Potrebbe accadere la stessa cosa per gli elettrodomestici, una aumento dei costi porterebbe le case produttrici a offrire al mercato prodotti più duraturi ed efficienti, se vogliamo tecnologicamente avanzati.
Nel contempo i soldi recuperati andranno a coprire una diminuzione delle tasse su altri mercati che riterremmo innovativi quali servizi alla persona, turismo sanità o quello che una sana e democratica discussione politica riterrà necessario